«Bambini con nuovi binari in tasca... Disegnano ad una vecchia locomotiva nuove destinazioni».

«L’anima è quel bisogno di sentirsi prossimi alla speranza».

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«Paura a frotta fa ombra al sole... ma parrocchie di bambini appendono ancora altalene alle fronde dei salici piangenti».

«Delle bacche di ligustro delle riemerse siepi verdi... noi scrittori viviamo il primo inchiostro».

«Quando la natura ci segna così profondamente... Ritorniamo nudi indigeni!».

«Il silenzio coinvolto in paesaggi indicibili... chiama al perché!».

«Di fronte ai sogni... siamo per speranza ricevuta immancabili possibilisti».

«Gettata a mare l’onda è un fido cane da riporto che, dalla calla d’acqua e sale, fa venire a galla la memoria».

«Con la linfa elaborata le foglie della chioma danno conto di sé fino alle radici della terra».

«L’ansia copre tutta la distanza che c’è tra il petto e il cuore del sogno».

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«Il giardiniere sa che se nella profondità del suo vaso posiziona un sassolino di cotto filtra il mare».

«Nello sfoderare le imbottiture di antiche poltrone si possono leggere “le sedute” di una nobiltà o di una borghesia arricchita».

«I pensieri sono famiglia numerosa... quando arrivano la madre li accompagna allo specchio d’acqua».

«Prima dell’universo mondo la sfera emotiva è un cortile di vita».

«Quando il padre è al lavoro nei campi... Anche se in un dialogo di generi diversi, la natura è sempre madre».

«Delle radici... le ferite hanno gli argini in crosta».

«La vita ai tempi di FCB... Postare per sentirsi a posto».

«A volte sogni impraticabili naufragano in atolli impensabili... e non già per mano dell’uomo».

«Se apri... non lasciarti fuori!».

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«Il mio custode è un angelo... sta sulla mia soglia e mi mette in guardia dalle circostanze perigliose».

«Pensieri inutili, pari alle loro stupidità, cagionano un intollerabile spreco!».

«L’aforisma è una composta di ragioni diverse e pur sempre plausibili».

«Anche negli alpeggi... le mucche si scodano ad allontanare mosche fastidiose».

«Precetto dello scrittore zelante... non far dir bugie alle parole».

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«C’è un sapere del fare che esprime il sentire».

«Nel giardino delle lettere ogni pianta per riconoscerla ha un suo nome... ma è anche detto che tutto è altro e diverso dal suo sé».

«Non prima di tutti i suoi però... al perciò un perché si conclude!».

«La cosa è la novità prima che si compia il suo nome».

«Il pensiero aggiunge alla cascata la quiete interrogativa dello specchio».

«Il limite ingiusto è quando non ti sento più».

«Sapere acuto... l’angolo giro sul retto superato il piatto».

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