«Natura mistica e terrena! Gli alberi raggiungono il cielo, ma con le radici in terra».


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«E venne il giorno che i filosofi si scoprirono poeti: conquistati dalle emozioni, spensero il pensiero e piansero i ricordi».

«Un pensiero libero, se opportuno, è di parte!».  

«Ora, non voglio dire niente; ma oggi voglio toccar con mano. Desidero tenermi ben salda la possibilità di potermi legare al palesarsi degli effetti, poiché voglio ridire a ragion veduta».

«Le parole semplici sono improbabili ai nascondigli di chi le vorrebbe sviare».

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«Mi mantengo libero solo se mi occupo in una difesa serrata».

«Vive in mezzo al guado! L’occhio marpione interessato che sa di essere interessante».

«I testimoni muti sono quei gesti incompiuti che se avessero fatto esercizio di sé avrebbero cambiato il corso degli eventi».

«Il tema della ragione ha nella speranza una coscienza ispirata».

«Diamo risposte insufficienti! Ed è per questo che sopra vuoti incolmabili siamo chiamati a nuove domande».

«I sentimenti stanno al silenzio delle parole che non sappiamo dire».


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«Piuma all’erba, il lascito di un volo!».

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«Faccio mio il bisogno di ascoltar la voglia della tua attesa».

«Lingue di fuoco bruciano la guglia di Nostra Signora; all'opera dell’uomo la penna di Dio declina».

«La solitudine ha il coraggio dell’intelletto che guarda dalle costole per non essere sorpreso nei suoi passi».

«Afflitti dalla noncuranza, caddero nell’inosservanza!».

«Ma di quale sonno parliamo? Del sonno che ci fa dormire e a volte sognare o del sonno della ragione che ci lascia svegli tutta la notte perché l’io non trova coscienza di sé!?».

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«Lo scrivere è un processo saliente che dal ciel discende».

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«Percezioni sensibili... Non sono forse queste già dimostrazioni lapalissiane della nostra esistenza in altre vite passate!? Se, quando fuori da questo tempo oggettivo, siamo toccati da esperienze già viste perché da noi già vissute!?».

«Presa familiarità con la misura, Devota assunse la grazia del dono al servizio di quanti in esso confidano».

«Cara signora, nella selva dei sentimenti se ne compiaccia del cuore, ma non se ne dolga dello sperone al piede».

«Il limite è una precauzione che mi pongo per salvarmi la possibilità di rinunciare».

«Bambini che... Per uscire coi piedi in terra, appiccicarono le ali in cielo!».

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«Di un sogno irrisolto, la favola è un nostro specchio!».

«La favola è un corredo personale, quando siamo maturi ci dice come ritornare bambini!».

«Si fa presto a dire favola, ma c’è favola e favola. La favola è una storia vera... dunque non può essere inventata! La sua narrazione è un racconto che insegna sempre un qualcosa: nel suo peregrinare magico, tra localismo ed esotismo, ci riporta sempre sul sentiero maestro, libero arbitrio in risposta alle diverse interrogazioni che la vita ci sceglie».

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«All'incombere dell’assenza, la presenza del ricordo pesa più del corpo in vita».

«In Cip... Leo, il bambino narrante, si interroga sulla possibilità di ridare volo alle aspettative infrante da una modernità che non induce, le future generazioni, ad un indirizzo morale».

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«Gli intellettuali imbiancano i discorsi alla maniera dei contadini che interrano al di sopra del colletto i cardi o i sedani per non fargli arrivar luce».

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«Attesa silente, la risposta dell’amore che esclude il vuoto!».