Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

sabato 9 dicembre 2017

«Gioia e dolore... Raccontano di una lontana speranza alla portata di mano ma sempre fuori dal tempo. Fede... fede... fede! Non ti stanchi mai di chiedere ed io come posso non darti ascolto? Accondiscendente... diserto ogni inutile lamento e ancora una volta paziento».

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