«Disattende il sonno della ragione chi con la logica dell’aforisma rimedia almeno una comparsa».

«Invettiva! Ricapitolare al dito indice».

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«Investiti dalla fascinazione dell’arrivismo, gli ideali muoiono di vita breve!».

«Dissomiglianza! La gente interpreta, legge diverso dal vero!».

«Spostano la direttrice, ricreano l’orizzonte! In natura i calli di cicatrizzazione inscatolano il vuoto, isolano la ferita. Fungono da passerella verso il pieno che vegeta il nuovo».

«Espianta! Il poeta in erba scava la zolla con le radici nel pane di terra».

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«Col presagio che anticipa il luogo sul tempo a venire... Fede mia, ritrovo casa!».

«Riti di passaggio... Ciò nonostante il poeta deve procedere dal cesello della parola alla vanga per ridare colmo ai buchi della strada».

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«Sull’ombra dal basso diffusa, luce dall’alto profusa!».

«Reticente! La coscienza asservita all'esercizio di un ordine, ricoverata morde!».

«Figlia dell’adulterio... Dopo la rima baciata, la rima strozzata!».

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«La natura è un falso mito quando si soffre a cagione della libertà altrui».

«Orchestrazione... L’emozione composta in ragione di un consenso».

«Sovente, all'urgenza si attesta il dover d’attesa!».

«Cadono... Le foglie con il calco delle nervature si ricongiungono alle radici di terra».

La nebbia sul lago! I meteoropatici hanno l’affanno sulla quiete.

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«Al poveraccio che celebra ogni dì la lotta per la sopravvivenza non guasta un poco di onesta furbizia!».

«Rinuncia alle proprie responsabilità in seno al ciclo della natura, l’uomo che non risponde alla chiamata di Dio!».

«Potere e proselitismo... Amministrare la fede con occhi di riguardo agli utili dell’azienda».

«Noi bambini giocavamo fino a consumare il giorno... Il cortile fuori era di casa».

«Polly, ora grande... ora piccola! Un’anima che sa essere dove stare».

«Il ponderato... Scrive dopo per non essere letto prima!».

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«Vibra sotto quota! La profondità ha un passo sottile».

«Offendono con forza, gli ignoranti hanno ragioni deboli!».

«Vicinanza... Il mio cane non è una pecora, ma bruca l’erba».

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«Mossa del marpione! Mentre valorizza ciò che nega, anticipa conclusioni scontate».

«Da interiorità spezzate, noi clandestini in nuovi territori acquisiti».

«Gli anglicismi a serto violentano il nido di una lingua indigena che, alla cova, schiude inautentici pigolii».

«Ripetenti... I morti da vivi dimenticano tutto».

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«Dalle lapidi si dolgono dei desideri sfioriti. Fatevi avanti! Santi accorrete in tanti».