«Scrivo e mi
rileggo per non lasciarmi scappare l’errore. Ma la musica della parola
riverbera in testa a lungo più dell’intero suo passaggio al fiato delle corde
vocali! Tanto che rileggo più di memoria storica che di vero e proprio nuovo
incontro, scandito dall’intera consapevolezza di quanto o di come la parola sia
stata sul foglio scritta».
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