«Hanno convenuto che la paura fosse l’arma più indicata da brandire, asserragliando i più in un illusorio radicato stato di necessità. Ed hanno anche previsto, ma non impedito, che gli incolumi rimanessero quei pochi, recidivi e determinati, formati alla logica di un lucido e libero stato di coscienza. Sì! Questi ultimi, diciamo il 20%, avrebbero rappresentato e testimoniato l’esistenza di una democrazia in uno stato di dittatura».
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