«Poiché nel
valutare un ragionamento devo sincerarmi che venga sempre rispettato il nesso
di pertinenza delle singole parti messe a confronto; di una rosa colgo il suo profumo,
i suoi petali e le sue spine».
Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».
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