«Spett.le Redazione anche se non posso far altro che prendere atto di quanto Voi gentilmente mi riferite, dopo anni di collaborazione e di libri venduti, non posso non farmi anche l'idea che, purtroppo e in modo ingiustificato, il Signor Editore, evidentemente, non mi voglia più tra i suoi autori. Cose che capitano! Cose che rispondono all’ordine del registro dei soliti raccomandati. Cose che un domani Vi daranno certamente occasione di pentirvene amaramente. Tanto vi dovevo, cordialmente».
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