«Il filosofo ha il mare nel bicchiere... il cuore sul lago... lo sguardo nel vento del sentiero che scende dalla montagna».

«Occorre un’imbastitura su di una cucitura».

«Lo scrivere giusto è quello che si fa in piedi: interrogato dalle azioni».

«Cara... le tue foto sull'apertura alare del gufo sono bellissime! In esse vedo il ripetersi del volo di due occhi dentro a un fitto cappotto di piume».

«Non esiste buio che possa confondersi con la luce... Il buio alla luce diventa evidente».

«Il miracolo è la mano dopo la preghiera».

«Tondi al bambù... Bracciali e anelli, il lancio li unisce».

«Il vis-à-vis ci ritaglia dal passato e dal futuro... ci prescrive il presente: quello che ero ieri che vivo oggi per il domani».

«Sul banco della pescheria ci sono seppie piccole... piccole delle piccole o piccole delle grandi?».

«Chi scrive abita le parole... Sì! Vive, all'ascolto delle stesse, il sunto del suono».

Post numero 100

«Anch'io vorrei tanto leggere un libro! Leggo la pagina 8 e passo alla pagina 13... perdo la poesia, mi sembrano lettere trite e ritrite... mi persuado e guardo solo le figure».

«Il nostro mondo è un’abitudine a un’idea... di quanti mondi sono costellati i nostri universi?».

«Voglio essere lago, attaccato ad un cucchiaio di terra, quando arriva l’onda del mare con tutte le sue trasparenti profondità».

«Una piuma per restare in quota non deve prendere polvere».

«Sul sentiero di casa, ognuno sa come rimuovere il proprio sasso che gli ostacola il ritorno».

«Dentro la torre del campanile, dal lucernario aperto alla croce, è cresciuto un cipresso».

«Un arco di rose sotto il terrazzo... Piano, ma sporgiti».

«Appesa e senza pieghe ad un'ossatura leggera, il suo sguardo mi chiama».

«Pesi e contrappesi, nel baricentro vivono uguali e contrari».

«Lancio un sassolino che è lì e arriva su di un pianeta che è là... Non saranno, tra di loro, poi così lontani questi pianeti!?».

«Sappiamo che ci sei... ed è sulla porta che ti esortiamo a restare ancora un poco».

«Che bello svegliarsi su tante piccole cattedrali di pensiero!».

«Le bocche del sapere dovrebbero prima equipaggiarsi d'orecchi del sentire per fare nascere il meglio di noi. Non è forse questa la scuola che vorremmo per le future generazioni? Educata, severa e di leggera allegria!».

«La panchina è la virgola sull'aiola».

«Comunque questi miei scritti, farina della farina del mio sacco, più che pensati vanno ascoltati... Non facciamo lo stesso con un brano musicale che lo sentiamo provenire da molto lontano e ci facciamo attenti allorquando ne percepiamo il mistero della sua profondità?».

«Nell'uovo... il prima e il dopo. Il perché di una vita».

«La natura che, sul contrasto poggia, è armonia».

«La panettiera mi dice che scrivo bene, perché scrivo semplice... Penso alle mie quattro parole in croce e ne ascolto il principio di una favola risorta».

«Il mistico antepone, alla geografia dello stato, lo stato dell’essere».

«C’è una via nel mio cuore che più di ogni altra mi emoziona… la Via Dei Sogni Salvati».