«L’infedele svende!».

«Come anima sotto la scorza, capita il velluto finita la roccia».

«Di profilo la simmetria è ineguale! Le intenzioni non corrispondono alle parole date».

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«Dentro la cinta muraria, le aperture allineate non disperdono il passo della luce».

«Le favole non sono semplici perché la verità è complessa e i bambini non sono cretini».

«Umana la fede, quando non compromette la speranza! Chiede non di più di quanto noi possiamo sopportare».

«A metà del guado: “Ni” è l’uomo che non tenta!».

«In testa, gioco di squadra! All’uno che cade, i tanti che coprono».

«Prodotto culturale di una più naturale inclinazione, il libro deve sopravvivere all’esposizione!».

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«Per necessità o per virtù, ti vogliono in amicizia... Nei lupanari mediatici viziano i loro corpi di un’inquieta pornografia».

«Se toccano il cuore, sono vere! Le favole classiche hanno risvolti tristi, ma insegnano la vita per come essa è o per come essa sarebbe potuta essere se le cose fossero andate diversamente».

«La bellezza anticipa la vestizione! Il gelsomino d’inverno ostenta la fioritura prima dell’emissione delle foglie».

«Riccio... Reazione epidermica, dai peli pelliccia d’aghi!».

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«Scrivo e mi rileggo per non lasciarmi scappare l’errore. Ma la musica della parola riverbera in testa a lungo più dell’intero suo passaggio al fiato delle corde vocali! Tanto che rileggo più di memoria storica che di vero e proprio nuovo incontro, scandito dall’intera consapevolezza di quanto o di come la parola sia stata sul foglio scritta».

«Chimere d’innesto... Gli innamorati godono dell’ubiquità dell’amore».

«Vitalba nel bosco... cade al suolo con lacci precauzionali».

«Quando si è sinceri è facile risultare ostili!».

«Habitat... La natura accosta il rilievo della roccia al sollievo del verde muschio».

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«Elogio agli umili amanuensi che non capiscono fino in fondo quanto in vita gli è concesso di trascrivere».

«Braccia aperte al freddo, vegliano alla radice il sonno!».

«Di una promessa fatta, custodita in una bolla astrale... Poiché in amore nulla si cancella, gli incontri inattesi esaudiscono il desiderio innato!».

«All’indisciplinata emozione s’inginocchia anche la più austera ragione!».

«Giacché illuminano, oscurano del nuovo! Le parole che avvengono sono precarie».

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«I passerotti del mio davanzale devono difendere il pane d’inverno dalle incursioni delle gazze ladre».

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«Stradario... Dall’albero maestro per la discesa approssimarsi alla salita».

«L’orizzonte è una percezione lontana che nasconde uomini come alberi in fila indiana».

«Zavorra dei sogni leggeri... I materassi vecchi sono sabbie pesanti!».

«L’indifeso ha gli occhi accecati dal sole quando fuori c’è la nebbia».

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