«Guarda, guarda, la democrazia del bastone! Scende sempre sulle teste sbagliate».
Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».
sabato 31 ottobre 2020
venerdì 30 ottobre 2020
giovedì 29 ottobre 2020
«Cosa mi porto quando vado in guerra? Perché è di guerra che parliamo, vero!? Il coraggio che mi deriva dalla coscienza, lo spazzolino da denti, il dentifricio e un cambio di biancheria intima. E da ultimo che poi ultimo non è, perché non faccio un passo senza prima affidarmi a lui, il mio angelo custode».
mercoledì 28 ottobre 2020
martedì 27 ottobre 2020
lunedì 26 ottobre 2020
domenica 25 ottobre 2020
sabato 24 ottobre 2020
venerdì 23 ottobre 2020
mercoledì 21 ottobre 2020
martedì 20 ottobre 2020
lunedì 19 ottobre 2020
domenica 18 ottobre 2020
sabato 17 ottobre 2020
giovedì 15 ottobre 2020
lunedì 12 ottobre 2020
domenica 11 ottobre 2020
sabato 10 ottobre 2020
venerdì 9 ottobre 2020
mercoledì 7 ottobre 2020
«Compresero che se la filiera dell’irreale fosse stata convincente, la gente non avrebbe più sospettato del loro discutibile operato. Anzi lo avrebbero financo difeso, eleggendolo a verità assoluta! Chi, a tal proposito, avesse poi sollevato qualche dubbio, rimostranza od altro, sarebbe stato alla mercé del pubblico ludibrio perché complottista o disfattista. Giacché il loro fine era di metterci gli uni contro gli altri».
martedì 6 ottobre 2020
Un bruttissimo film...
«L’aria è plumbea e sa di guerra fatta in pace.
Cinque o sei potenti mascalzoni, in preda alla noia
cosmica, si dicono: giochiamo ad un carnevale del nuovo ordine mondiale.
Prendono le pedine, gli uomini che popolano quel che
rimane del pianeta Terra, e appiccicano loro un virus influenzale che dicono
letale.
Non contenti, in attesa del vaccino miracoloso, stilano
pure un protocollo d’interventi: imporre tamponi, mascherine e distanziamenti.
In un’arena dove l’uno spia lo starnuto dell’altro.
Il primo che canta decreta la morte del vicino della
porta accanto!
Ai funerali, alle ceneri tante, solerti becchini danno
anonima e indegna sepoltura. Lontano dagli occhi impotenti, di familiari, amici
e parenti».
lunedì 5 ottobre 2020
domenica 4 ottobre 2020
«Si è chiamati a scrivere e non averne più voglia; nulla che non sia già stato detto e non sentirsi poi tanto originali. A passare in rassegna quelle quattro parole in croce e non trovare chiesa. Ad essere di sabato e non vedere l’ora che siano le dieci e dieci dello scampanio che annuncia la domenica. Ricordo di aver incontrato il mio amore ad una recita di poesie. Io ero tutto intento al verbo dell’eloquio e non era previsto che lei, inaspettatamente, potesse accendere in me quell’intercalare che nessun’altra avrebbe mai potuto».