«Poco importa se quel giorno fosse stato il
compleanno di mamma o la Festa della Mamma, perché io (a quel tempo avevo forse
cinque o sei anni) uscii di casa (abitavamo a Imola in Via Riccione una piccola
traversa di Via del Lavoro, e proprio di fronte a noi c’era, e c’è tuttora, un
bar tabaccheria) e con cinque, dico cinque lire in mano, andai ad acquistare
una bella scatola di fiammiferi di legno con la capocchia rossa. Fiammiferi che
poi, tutto soddisfatto, regalai a Giuliana, mia madre. Oggi ancor lucidissima
novantatreenne. Auguri mamma, a te lunga luce in vita».
Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».
domenica 14 maggio 2023
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