«Ci sono cose scritte delle quali è bene mantenere il massimo riserbo. Cose per noi che parlano di noi e non d’altro. Cose intime della notte, immediatamente prima che si faccia giorno. Cose che ti restano vive per l’intera giornata. Cose che ti tengono alta la voglia di fare, anche quando tutto sembra dirti che non ce la puoi fare».
Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».
martedì 30 aprile 2024
lunedì 29 aprile 2024
sabato 27 aprile 2024
venerdì 26 aprile 2024
giovedì 25 aprile 2024
mercoledì 24 aprile 2024
«Amo delle parole il suono, quando si ordina seguendo una sua esatta articolata sintassi. Parole che scrivo. Parole che vengono. Parole che, solo in un secondo tempo, mi impegno a contestualizzare e a significare. Non diversa deve essere la fatica del compositore quando sente il suono e lo traduce in note musicali».
martedì 23 aprile 2024
lunedì 22 aprile 2024
domenica 21 aprile 2024
sabato 20 aprile 2024
venerdì 19 aprile 2024
«Dire, fare, baciare, lettera e testamento. La più dura, delle cinque penitenze che mi riservava il gioco, sicuramente era baciare un’adolescente della mia età senza prima arrossire di vergogna. Altri tempi! La poesia, allora, poteva valere tanto quanto i gesti; le stesse attenzioni verso una ragazza potevano consumarsi prima nei sogni e poi solo molto tempo dopo, eventualmente, anche sotto le lenzuola».