«Sopravvissuti, dovremmo interrogarci. Chiederci, superato il delirante peggio, non fosse altro che per non andare giù di catena, se siamo stati sufficientemente ardimentosi nel conservare il meglio di noi».

«Mi piace osservare quel tuo piccolo senso di pudore, quando in doccia non sai essere completamente nuda».

«Caro editore... L’essere dedito allo scrivere, molto prima dell’essere ragione, non può non prescindere da uno spirito di completa abnegazione. Obbedienza all’ascolto; intenta tanto a dissipare l’ego, quanto a farti incontrare il tuo sé».

«Non ricordo tempo in cui io non ti abbia già desiderata, presenza fissa in un avverarsi incerto».

«Cambiamenti climatici... L’uomo che opera in cielo non è Dio in terra».

«Affrancato tanto dal vedere quanto dall’udire, il percepire appartiene al piano del sentire».

«Coltivo le nostre differenze per compensare le nostre mancanze che ci derivano dal somigliarci».

«Ti ho trovata non dove mi dicevi d’essere, ma dove ero certo di poterti incontrare».

 

«Chiamami comunque. Anche quando pensi di non potermi ascoltare, chiamami che ti rispondo».

«Il fatto che io subisca il tempo ti dimostra che io senza di te non posso stare».

«Ciò che passa il convento è stato già autorizzato dalla curia».

«L’allievo senza banco, in un’aula senza cattedra, non trova scuola che non abbia già licenziato il suo maestro».

«Si sono trovati! Sono già prima di essere, per questo corrono. D’anticipo sui tempi, in primavera vivono l’estate; in autunno vivono l’inverno».

«Il tempo è il giudice più severo! Allorché confiscato dalle mie sensibilità, mi rivolgo alla mia pazienza».

«Con attenzione, coltivo in te la mia dedizione».

«Anche se da labbra diverse, gli amanti condividono la stessa lingua».

«Passione, esagerata ossessione! L’amore che non si dà più il tempo di reazione».

«Lo scrittore che ammazza il tempo si consegna alle parole».

«Hanno carattere ed ebbrezza; legame e trasporto emotivo. Sono forti e indissolubili. Gli amori già scritti, riconosciuti e accettati in un tempo presente, bisogna convenire che provengano da un pianeta remoto».

«Aiutatemi, perché non riesco proprio a farmene una ragione! Ragazzine che passeggiano tranquillamente con aitanti attempati che non sono i loro padri, ma che io spero nel mio più profondo che ugualmente lo siano. Ragazzine a cui evidentemente è mancato un padre e che ora ricercano in una relazione di coppia con una persona molto più matura, eufemismo per non dire vecchia, di recuperare un qualcosa di non vissuto ma che evidentemente avrebbero voluto volentieri vivere. Senza voler giudicare nessuno mi sia concessa la delicatezza di domandarmi: madri dove siete???».

«Catarsi! Amore... Perdonami, se quando mi sento nero vado in bianco».

«C’è chi scrive e chi legge. Io credo di scrivere perché penso di non saper leggere o perlomeno non tanto quanto so di poter saper scrivere».

 «Scoprimmo che i nostri sforzi per scampare alle imposizioni di una dittatura sanitaria non sarebbero stati sufficienti. Ahimè, non avevamo tenuto in dovuto conto che i nostri figli, dopotutto e nonostante tutto, vivaddio, crescono dentro e fuori! Possono, addirittura, guarda un po’quali pretese balzane, innamorarsi e senza prima chiedersi se lo stato di salute dell’uno può compromettere, più o meno gravemente, lo stato di salute dell’altra. Figli che, se su sponde diverse, ora si trovano a dover decidere di un sentimento solo dopo aver superato lo sbarramento posto dalla paura e dal rigore della ragione».

 «Senza di te non c’è più giorno che non sia già notte».

«Ci siamo presi per le punte per non essere travolti dalle spine».

«Prima di mollare l’osso non posso non considerare la carne che potrebbe esserci ancora attaccata».

«Il sangue della carne mi parla di una ferita giunta all’osso».

«Preferisco tener viva la speranza! Poiché temo di conoscere già la tua risposta, non ti faccio la domanda».

«Si vogliono scolarizzare anche i sentimenti. Portare i giovani a disconoscere il sentire per un apprendere basato su di una manualistica, con tutte le modalità d’uso, a cui, alla bisogna, interfacciarsi».

«Per tener l’amore in vita, non mandare l’amore a scuola».