«Amici di sempre dove siete finiti? Un tempo vi facevate sentire anche solo per dirmi una sciocchezza che diventava un pretesto per scambiare assieme quattro chiacchiere. Vi ascoltavo mentre mi raccontavate che Mario si era diviso dalla moglie; che Gioia aveva cornificato il marito che tuttavia continuava a sentirsi ancora il maschio incontrastato del focolare domestico. Diciamolo, erano storiacce che vi riportavate per sentirvi orgogliosamente invincibili, perché a voi non sarebbero mai potute accadere. Ma oggi che sono solo, e forse poi non più di ieri, vi chiedo: come potete non accorgervi che i vostri padroni di partito, di sindacato e di credo religioso e chi più ne ha più ne metta, nell’imbiancarvi fuori vi hanno infinocchiato dentro?».
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