«Ma di quante stagioni si compongono i vostri armadi? Mi par quasi di vedervi. Siete in autunno e siete già a riesumare gli abiti di tre primavere fa: quando c’era ancora una parvenza di libertà, di stato di diritto e di rispetto della nostra bella costituzione. Lo so che farete carte false per salire sul carro dei vincitori; che cambierete giubba all’ultimo minuto; che spintonerete i semplici e direte che non avete mai e poi mai discriminato chicchessia. Tutte cose già viste e vissute dai nostri compianti padri! Sarete tutti onesti galantuomini e nobildonne pronti ad ostentare e a sventolare il vostro essere fronte della resistenza. Sappiate però che, a tempo debito, ci sarà chi saprà riconoscere il vile dal valoroso».
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