«Voi che, più che ai vostri affetti familiari, siete schifosamente attaccati ai vostri soldi. Voi che, all’ultimo, credete di potervi trarre in salvo perché voi avete i soldi, il potere dei soldi. Ma dove credete di poter andare, dove se siete irreparabilmente malati di quel sorrisino idiota? Dove, se vuoti come la fiasca del vino siete ebbri di veleno? Sì! Già lo conosco il vostro triste destino: morrete di quella stupidità al soldo della prepotenza. Morrete in una fossa indifferenziata; il vostro sangue blu si confonderà con il sangue rosso dei paggi vostri servi».
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