«Dove sono i giovani studenti che, nell’artigianalità dell’essere, hanno ancora l’umiltà di voler incontrare la pratica del fare? Arenati sui libri compitano continui esercizi di memoria, ma poi depongono la loro intelligenza nelle mani di una scienza di dubbia coscienza. Volessero, quei pochi temerari, in questo inizio d’anno, iniziare a domandarsi un qualche perché all’analisi di un loro, quanto più puntuale, per come! Sarebbe cosa bella di cui andarne fieri».
Nessun commento:
Posta un commento