Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

martedì 31 dicembre 2024

«Non necessariamente passando dai banchi di scuola, non vorrei dire, ma sono già stato quello che oggi sono. Dunque, non mi invento nulla di nuovo, continuo a scrivere, quel che ho da sempre scritto magari firmandomi col nome d’altri. Scrivo perché già da prima, nel riconoscermi in uno stato di consapevolezza, sono stato designato, non diversamente dal musicista quando suona, dal pittore quando dipinge o dallo scultore quando scolpisce».

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