«Se vuoi
insaccarla, vola via la farfalla... Desisti e si posa sulla spalla».
Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».
sabato 28 febbraio 2015
mercoledì 25 febbraio 2015
«Al mio amico Cesare...Riflessione
intorno alla favola de La tartaruga e la lepre… Qui Esopo ci esorta a non
lasciarci ingannare dalle apparenze: la lepre è sicuramente più veloce della
tartaruga... la tartaruga però vince sulla lepre. Non ci ha però detto, il
fatto più curioso, che nella gara di velocità vi erano più tartarughe, dieci
sorelle, e una era già ben posizionata al di là della linea di arrivo. Pensiero,
natura e memoria! La tartaruga ha memoria della sua natura e fa il pensiero: perché non avvalersi di altre sue sorelle
nella competizione? Il pensiero, si sa, è già materia, sennò non farebbe
così male o così bene, ed ecco nove sorelle del tutto eguali a lei sul percorso
di gara a distribuirsi la gioia della vittoria».
domenica 22 febbraio 2015
«I
cantuccini o scroccadenti... Oggi li facciamo assieme. Bene! Stendiamo su di un tagliere la
farina a fontana (gr. 400/450), aggiungiamo lo zucchero (gr. 250), il burro sminuzzato(gr. 200), le
uova (n.4,intere), le mandorle (gr. 200,intere con buccia), il lievito (mezza
bustina) e un pizzico di sale. Impastiamo tutto con un filo di latte e quanto
basta.
Ora, sul vassoio del forno, formiamo con l'impasto tre 'filoni', larghi 4/5 cm e alti 2,5/3 cm, un poco distanziati per evitare che, in fase di cottura, si
possano fondere in un tutt'uno.
Inforniamo a 180° per 15/20 minuti. Togliamo i 'filoni' dal forno a tre quarti di cottura e li tagliamo in modo da ottenere i
tradizionali cantuccini. Rimettiamo i biscotti in forno e portiamo la tostatura
alla doratura».cantuccini e vin santo |
venerdì 20 febbraio 2015
martedì 17 febbraio 2015
lunedì 16 febbraio 2015
«Favola:La tartaruga e l’aquila...Si narra che
l’aquila, a quei tempi poco più di un piccolo uccello, chiese ad una tartaruga
di essere condotta sul picco più alto della terra.
La tartaruga
acconsentì. Se la caricò sul suo robusto carapace e seguì la via del sentiero.
Giunte, che
furono, sulla vetta più alta della terra, il piccolo uccello spiccò il volo
libero e giorno dopo giorno diventò l’aquila di sempre.
Morale...Anche l’aquila viene dalla terra. Non esiste cielo senza terra… storia senza calla della memoria. A ricordarci che siamo sempre quello che già siamo stati».
Morale...Anche l’aquila viene dalla terra. Non esiste cielo senza terra… storia senza calla della memoria. A ricordarci che siamo sempre quello che già siamo stati».
domenica 15 febbraio 2015
sabato 14 febbraio 2015
venerdì 13 febbraio 2015
giovedì 12 febbraio 2015
«Per la tua nebbia ti consiglio un setaccio a maglia
stretta, quello che io uso per aspergere lo zucchero a velo sui dolci...di modo
che si freni il grosso per il fine e l’impalpabile vesta eventuali imperfezioni
per una soluzione di continuità e di luce, la stessa che si prospetta agli
occhi del pellegrino allorquando varca, in piena solitudine, il suo deserto».
martedì 10 febbraio 2015
«Favola:Il Principe delle tre dune...C’era una volta un principe che
si pensava principe perché possedeva tre dune.
A chiunque lo venisse a trovare mostrava
il suo regno: Il Principato delle tre dune.
Tutti gli rispondevano con
meraviglia:
- Ma è tutto qui!?
E lui, ancora:
- Signori, sono ben tre dune… Ripartite in una e due.
C’era allora chi pensava che il
principe fosse un matematico...chi un sognatore...chi un religioso...chi un
pazzo.
Tutti erano però d’accordo nell'attribuirgli
una certa dose di originalità.
Quando un bel giorno...Il principe
vide alzarsi, davanti ai suoi occhi, prima una duna e poi le altre due dune.
Il suo regno, ora, sapeva di
potersi muovere in mezzo al deserto e per grazia di un dromedario e di un cammello».
domenica 8 febbraio 2015
venerdì 6 febbraio 2015
mercoledì 4 febbraio 2015
lunedì 2 febbraio 2015
domenica 1 febbraio 2015
«Di
domenica, dolci creme… Per me la crema è pur sempre crema gialla con al massimo
una spolveratina di cacao. Ora vi fornisco le dosi a cucchiai: per un litro di
latte intero, quattro cucchiai di farina, otto cucchiai di zucchero, quattro
uova intere. Amalgamate bene con un frustino da cucina: farina, zucchero e
uova. Ad impasto omogeneo, versate il latte e contemporaneamente continuate a
rimescolare. Bene! Adesso mettete su di un fuoco medio il vostro preparato e seguitate
a rimescolare. Quando la crema inizia ad indurire, fatela cuocere ancora per
qualche minuto. Poi, decidete se metterla in un’unica ciotola o se in singole
tazzine o vassoi o bicchieri, per il numero dei vostri invitati».
Crema gialla |
Iscriviti a:
Post (Atom)