«So di essere tanto diverso da quello che gli altri vorrebbero che io fossi. Difatti accade che molti editor mi avvicinino, affascinati in un primo momento dal mio modo di scrivere. Una volta però compreso il mio essere alieno al re quanto alla sua corte, mi allontanino; poiché non hanno alcun interesse di mettere subbuglio all’ordine collaudato del loro codazzo di adulatori. Ora ditemi! Ma che mondo è mai questo? Una creatura sbagliata, io credo. Destinata, decimata dai topi e abbandonata dai conigli, a diventare pane delle bisce. Vi prego, e qui mi rivolgo a quei pochi superstiti che hanno ancora in luce la forza della ragione, che si inverta, quanto prima, la rotta in difesa della vita».
Nessun commento:
Posta un commento