«Con quale preoccupante ingenuità, giovani universitari, bevete la trasparenza offertavi ed ignorate, invece, quanto più vi dovrebbe essere imprescindibile: quel porvi delle domande del tutto lecite a difesa del senso della vita? Voi, sempre Voi, che giocate a sentirvi furbi, ma concedete una servitù di passaggio, incuranti di accettare di mettervi inconsciamente in pericolo. Pensate forse, con edulcorato cinismo, di fregare comunque il maledetto custode? Colui che, professandosi vostro amico, presto o tardi, deciderà del vostro destino?».
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