«Molto peggio dell’ignoranza, l’acquisita imbecillità erudita. T’infila dentro a un dedalo inestricabile di nozioni accettate, perché provenienti da fonti competenti autorizzate. L’imbecille tipo dice: “chi sono io?” o “a che titolo io posso parlare?”. D’altronde ci hanno ben infinocchiato quando ci hanno raccontato che la scienza non è democratica, giacché non può essere compresa da tutti. Ma poi chi ci garantisce che questi dotti ubbidiscano, secondo rettitudine, a uno stato di coscienza per il bene dell’intera collettività?».
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