«Lo scrittore
libero potrà continuare a scrivere le sue invettive senza doversi sentire in
obbligo di scendere a barbari compromessi, solo se saprà darsi un'altra onesta
occupazione con congrua retribuzione in capo ad un vero lavoro».
Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».
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