«Vicino a quel poco che sazia e distante da quel niente qualunque che fuma... Varco al 2017!».

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«La favola ci strania dal vero e ci riconsegna al bello dei buoni propositi».

«Anche la ragione più alta scivola in buca nella sfera del sentimento».

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«Un mondo intonso... Quello che sono se mi trovo!».

«In curva colgo il rettilineo e sfuggo all'obliqua sorte».

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«Prima ancora che dell’apprendere... Il piano della conoscenza è una conseguenza dell’essere».

«Sinceri... Allineati in contenuto e forma sono gli Augurali».

«Tumulto di coraggio... Crescimi con ciò che mi nasce dentro!».

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«In ombra... il pensiero ristagna e diventa muschio».

«Dietro ad una trama... Ancorate ad una risentita radice c’è sempre un cespuglio di, più o meno bene, architettate situazioni».

«La leggerezza solo a pensarla si appesantisce».

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«Io sono in Via Dei Sogni Salvati».

«A noi contrari... Gli umori che si annunciano con spade di ghiaccio sono difficili da sciogliere al sole».

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«Ingigantire sgrana... mette in luce tutti gli occhi che normalmente sono sottocoperta».

«L’amaro di un chicco di caffè cura al dolce della vita».

«C’è un’impotenza dell’essere di fronte ad un'incapacità del fare... Allora siamo altri!».

«L'attesa di un evento è la sola ed unica risposta certa all'avverarsi di un grande sogno che ci interroga più che esaudire...».

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«Lo speleologo insonne... Prima di calarsi dentro all'occhio di un formicaio ha cura di assicurarsi ad un filo di Arianna».

«In cima... acclararono che era un’altra montagna!».

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«Diplomazia... quell'arte del restare in superficie, fugando le divergenze degli approfondimenti».

«La domanda... Già connaturata di implicita risposta: non chiede più... Esclama!».

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Post numero 700

«Del fare di mano d’opera sull'onda del cuore... Già dapprincipio, cure premurose e materne impartiscono al nascituro l’importanza di uno stile di vita da emulare».

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«Altri vogliono apportare ritocchi... Ma sono sfumature per trasparenza diverse dal loro di mano primo compimento ed è per questo che introducono l’errore».

«Per consegnarle ai sogni... di notte lo scrittore va a letto con le parole scritte sul cuscino».

«Cominciare... quel dare corso all'alveo».

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«Setaccia la terra! L’uomo del campo vuole la radice del cielo».

«I monaci hanno osservanza del silenzio... con gli occhi mirano il ritorno del vento sulle corde vocali».

«Sotto Natale i bambini hanno gli occhietti più vispi! Mettono dito ai loro sogni col naso appiccicato alle vetrine».

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«L’uomo del fare terreno per il celeste... Disperso nei mille rivoli dei diversi piani di appartenenza, con indole vitale si affaccia al lato suo più naturale».

«Dei perché di questa nostra incerta vita... Dallo stato dell’essere ci provengono adiacenze e contingenze e nondimeno percorrenze pirata». 

«Candida innocenza... L’elefante nelle mani di un infante si fa piccino... piccino».

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«L'uomo sovente incorre nella stagionalità degli eventi... ma è con l'eccezionalità che sfiora l'emozione».

«Apocalisse!!! Tra di noi sono anche loro in fila indiana... Pure i ricchi chiedono aiuto se diventano poveri!».

«Custodito sulla sponda del fare dedito... il buono che c’è lo dobbiamo al bene».

«Lo scrittore quando rende somiglianza diventa oggetto del suo stesso sogno».

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«Arte... L’abbandonarsi all'inesauribile volontà completa l’artista al dono».

«Compiuta! L’opera ti guarda dal cassetto. Bambina di Dio... aspetta un mecenate dalle grandi mani».

«Il sogno vero... Sopra margini concreti concilia poesia e ragione».

«Al mattino... Sia la meraviglia della scienza al palato della coscienza».

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«Sui social non dicono... Spezzettano! Con parole tronche si affidano alla forza evocativa di frasi annuite».

«Il cibo dei poveri è magnificenza dei ricchi... sono così i poveri sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi».

«A tentare di impiantare sogni... il poeta passa un’intera vita».

«Della custodia del dono divino ne fanno esercizio gli umili di cuore».

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«Gli equilibri varcano la soglia sulla punta dei piedi».

«I molesti... Da ultimi, come le ciliegie sulla torta, palesano sempre i loro propositi perché avversano le nostre intenzioni».

«In questo Natale... Anch'io ci sono... All'essenza di una ripartenza».

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«Perdono la testa in piattaforme di concetto... Affamano l’amore!».

«Interrogato... L’uomo saggio risponde per esperienza riflessa».

«Un giorno sul calar della sera... lì da dove te ne sei uscita so di poterti rincontrare. Tu! Tutta adorna di quel poco che ti rende inequivocabile».

«Quest’anno chiedo a Babbo Natale che mi porti Mary Poppins con in regalo un uomo nuovo».

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«Tra radure e macchie... Non vuole confondere il senso del suo viaggio e salta da uno specchio d’acqua all'altro».

«Aria di rinnovamento... dai soliti alzarsi a pezzi diversi».

«Vita... Un’appartenenza deve assicurare uno sguazzo emotivo».

«Delle foglie... lo staccarsi dell’ultima è una prima volta».

«Dei campi maritati a cachi... A novembre i contadini vestono l’elegante malinconia».

«La retta via è un’inclinazione dell’anima».

«Esposizione coerente... le parole pertinenti ai fatti si ordinano alle intenzioni».

«Sarti all'opera... dalle sole radici gli provengono i fili per ricucire le faglie».

«Lo scrittore spegne il pathos quando del particolar fa lista!».

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«L’erba che cresce sulle linee di fuga dell’acciottolato copre il sentiero e lo nomina prato».

«Sui pezzi di mondo... All’assoluto, la preghiera rialza la volontà dello sguardo!». 

«Ai boati flettiamo come giunchi... Poi appassionatamente appesi alle nostre mongolfiere invochiamo gli angeli custodi».

«Anche da sfiorita l’intonata composizione conserva la sua grazia».

In Voi pregate... Perché chi vi potrà dare la certezza «del mai accadrà!?» per un «sempre sarà!?». (Diario di un mistico)

«L’anima stanziale al corpo nomade attraversa più esistenze».

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«Tutto trema! Fiati sospesi... Orizzonti evacuati».

«Cachi con mele... La natura matura sempre in un insieme compatibile».

«Si profumano per confondere il loro umore... uomini e donne che cercano il letto più per rabbia che per calore».

«I santi cercano aiuto dai vivi nei necrologi dei morti».

«All'affanno dei pensieri lunghi su sentieri impervi... siamo costretti al bivacco in quota».

«L’emozione è quella molla senza ritorno che sfugge dal freno della ragione».

«I celestiali sono dell'ordine dei sarti e imbastiscono le nuvole con un filo di vento».

«Di una pagina in fuga... si libera dal dorso ma cade sul palmo».

«La bicicletta non ha più la dinamo e i giovani d’oggi non sanno più del peso della pedalata sulla luce».

«Senza più stagioni... le gioie acerbe maturano incomprensioni precoci».

«La diaspora... Non sappiamo più come vestirci perché non sappiamo più come sentirci!».

«All'altezza del corrimano salirò nella scala dei tuoi desideri».

«Le lettere non sudano alla lingua se non quando le affranchi».

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«Giornalmente tassati... con le notti in bianco lavorano in nero».

«Del testo riletto... L’intendere diverso solleva nuovi “però”».

«Il mancato compiersi si aggiusta in un rinnovato assolversi».

«I sogni incidono quanto le promesse di un segno sul disegno finale».

«I piccioni sono le antenne del governo temporale... Dai tetti, ce la fanno in testa!».

«I cattivi... Assumono pieghe dritte anche da vecchi!».

«L’uomo delle foreste... Sul secco del verde aspetta il fulmine che infiammi l’anima di coraggio».

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«Strano popolo il nostro... affamato e ordinato al silenzio!».

«Si abitano diversamente... in amore si frequentano senza scambiarsi la promessa di stare insieme».

«La curva della freccia del tempo... Tutti aspettano il tempo, ma da quale direzione arriva? Io penso dal passato che per un attimo ti è presente e poi diventa futuro».

«Sono i creativi di sempre... Quelli che già sui banchi di scuola copiano con l’intelligenza di chi semina la diversità di un errore».

«L’integerrimo non vede la curva pur di andare dritto!».

«Rimedi estremi... C’è chi tra le foglie d’autunno si arrotola nella speranza che un vestito nuovo gli si appiccichi addosso».

«Il futuro è alla macchia... latita come un partigiano braccato».

«Dal tutto l’uno sui tanti emerge dal poco che basta».

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«Devo considerare il mio perciò... quando la vita più fastidiosa ha in mano il suo perché!».

«I modi d’uso delle regole premiano l’eccezione».

«Con la canna al vento faccio proposito che, anche oggi, le nostre forze residuali ci assicurino la tenuta d’animo sui nervi!».

«La compiacenza che si sedimenta rivela radici per arenarsi!».

«Autunno... La malinconia di una foglia che scende sul tappeto verde diventa ricordo».

«Dobbiamo tenerci ben forti e arresi all'evidenza quando incontriamo il futuro delle nostre del tutto ancestrali inclinazioni».

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«La polvere della notte lucida gli occhi del mattino con l’acqua del pianto».

«Notti insonni di giorni precoci... C’è chi nell'abbracciare l’essenziale si consuma nella speranza».

«L’uomo vittima delle sue paure impone le sue dittature».

«Si sballano perché hanno i sentimenti imballati».

«L'antica alleanza... tutto diventa possibile quando il cielo argina la terra».

«“La pedagogia riflessa” è un continuo esercizio di autostima davanti allo specchio... Qui l’allievo, sollevato dal timore di essere tradito dal suo maestro, cresce e matura di suo!».

«Strategie delle concause... mirano ad un effetto non sempre secondario».

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«Automi... Ripetitori di scienza in assenza di coscienza».

«In natura la stagionalità dei frutti dovrebbe farci rivalutare un ordine del prima sul dopo e non già del dopo quanto prima».

«Considerazione intorno alla caducità... Destinato all'effimero è il fuoco di paglia dell’anonima serialità di un ‘copia e incolla’».

«Sono le ossa sotto le nostre carni... i modi di essere già stati che ti riconducono ad un eterno presente».

«Notte! Tra mille “ti dirò domani”... io faccio giorno».

«Rara virtù dell’uomo generoso che libero di essere trova conforto nel dare».

«La congiunzione e quando si congiunge per essere... diventa è».