«Soffiata via dal davanzale... nel galleggiamento aereo una piuma segue l’espressione della corrente di voluta, prima si allontana ma poi rincasa».

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«Capace al gioco di artigli... il rapace vive di rapina».

«Nella pioggia... Orme d’argilla sciolgono in acquitrini per girini».

«Di un secchio di terra... plausibile è il dischiudersi di una margherita gigante!».

«Dall'angolo acuto la preghiera invoca l’angolo giro».

«La riscossa dei vinti... A fior di pelle! Nervi a mazzi, come scope di saggina, spazzano dall'aia il bisbiglio... Or s’ode, all'appello di mamma chioccia, il pigolio dei pulcini».

«Germogli... Le cose sottili sporgono di umile spessore».

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«Le cose senza nome non esistono nella parola perché non riferiscono!».

«Distolto dalle profondità deviate... alla magnolia in fiore il putto solleva il pesce di terra dallo sguardo grottesco».

 

«Vacillanti esagerazioni sono improvvisazioni... Umori che nascondono finalità diverse dalle intenzioni che spacciano!».

«Il contadino... Con un piede nel solco, la primavera di mano interra dal cielo all'orto».

Post numero 800

«Un nome che esonera il suo cognome si congeda da un’identità genealogica».

«Le geometrizzazioni sono percettive... formulano un algoritmo che dall'intreccio di figure costruisce derivate, coordinate di pensiero e di illusione».

«Dai pennoni fioriti intercalati nei più bassi frutteti a vaso... Volo d’api impollinano pistilli dagli ovari fecondi».

«Sentimento... La parola amore in un periodo è semantica fuor di sintassi».

«Non gli è dato di essere per se stessi... I santi in vita sono solo per gli altri».

«I sogni trasparenti sono protetti dalle indiscrezioni delle genti».

«Gli infatuati... finiscono nella piena di un vuoto».

«Preda di uno storico incantesimo... L’Italia degli italiani mentre affonda sul suo Titanic, balla il tango!».

«Segregata nel cilindro della serratura... un’insolita mezza chiave ti lascia chiuso fuori casa».

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«Come gli oranti in clausura... nel prestarsi è adeguato trarsi in blinda».

«Con uno strappo di cerotto di carta... rattoppo una lettera rotta per leggere in chiaro tutti i sottilizzi che la ferirono».

«Educare al netto... Stare in punta senza infilare un taglio di forbice!».

«Donne prospere e severe con la casa in grembo e gli sguardi sui cortili... donne, queste donne, hanno la forza del palmo della mano e il sudore salato del cuore».

«Di una tromba su di una rampa... Gli innamorati, da scalini diversi, restituiscono alle labbra il bacio in un’unica nota emotiva».

«Un gatto tutto matto innamorato di un fiore... mise a pennello la sua coda nei barattoli di colore».

«Non il più bravo! A corale giudizio... vince il più convincente al conveniente».

«Siamo all'osso del pane secco e chi mastica di economia ci dice che siamo ad una terza dentizione».

«Con un capo alato ed una folta barba bianca... penso alla saggezza che mi deriva dall'essermi sempre vicino, anche nei momenti più difficili!».

«Cresciamo dentro ad un acquario materno e quando ne usciamo siamo uomini ma siamo pesci che se troppo fuor d’acqua moriamo di fame d’aria».

«Le donne che amo sono belle perché uniscono il riserbo, la severità e la dolcezza dei fiori alle gesta eroiche di una precoce primavera».