Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

martedì 31 marzo 2015

«Le voci sono il contorno del silenzio e più sono forti fuori e più mi impegnano dentro, in uno spazio pensile parallelo».



lunedì 30 marzo 2015

domenica 29 marzo 2015

«Il bravo giardiniere coltiva la speranza nel giardino dell’attesa... Al primo germoglio, affida il suo tutore!».

fioritura luminosa

sabato 28 marzo 2015

venerdì 27 marzo 2015

«Che aria è questa! Di notte asciuga la bocca... di giorno preoccupa l’anima».



giovedì 26 marzo 2015

mercoledì 25 marzo 2015

«Sì tanto grandi/voleansi le mani di Dio/che tanto piccolo/ch’era/nel vederle/se ne sorprese/e maraviglia fu tanta/allor che/n’avvincea anco/forza/coraggio/e di tutte sopra/grande fede».


martedì 24 marzo 2015

lunedì 23 marzo 2015

«Si dice di quanto sia inutile la perla ai porci, ma non mai a sufficienza di quanto questa sia eventuale all'uomo».


domenica 22 marzo 2015

«L’ho portato a casa dentro ad una scatola. Era un cucciolo. Lui tremava ed io di più! Poi siamo entrati in confidenza e la nostra esistenza si è unita in un doppio filo di coscienza. Parlo del mio volpino bianco».

sabato 21 marzo 2015


«Pur sempre con la soglia aperta... lo spazio è un qualcosa che va custodito».



venerdì 20 marzo 2015

giovedì 19 marzo 2015

«Fa onore alla giustizia il saper legare, correttamente, la causa all'effetto».







mercoledì 18 marzo 2015

«Anche ai più grandi rivoluzionari capita di ammainare la vela dell’emozione per issare la bandiera della ragione».

martedì 17 marzo 2015

«Favola sognata: La tartaruga e la farmacia... Uomini a metà, dai piedi in su... In una farmacia dall'arredo antico... Temo per la mia tartaruga che gira veloce tra i piedi di questa gente. La sollevo di getto! me la metto in tasca. Esco e mi riporto in strada. Morale... Ogni cura è vana, se non recuperi la memoria della tartaruga nella casa dell’elefante».



lunedì 16 marzo 2015

domenica 15 marzo 2015

«Lo Strudel di mele più buono d'Europa, almeno così dice il mio commercialista... che evidentemente viaggia in lungo e in largo per l'Europa...


... E non è un rotolo, come alcuni lo intendono e così lo fanno,
ma un fagotto allungato che al taglio mostra la pasta solo all'esterno.
Pasta croccante e friabile!
Sistemate sul tagliere la farina (gr. 250), il burro tagliato a dadini (gr. 125), lo zucchero (un cucchiaio da minestra) e un pizzico di sale. Impastate il tutto con il latte e lavoratelo quanto basta per rendere l’impasto elastico ed omogeneo. Fate una pagnotta e infarinatela; poi avvolgetela con un tovagliolo di tela e lasciatela riposare per circa mezz’ora. Lavate le mele (5-6 di pezzatura media) che devono essere non troppo mature. Sbucciatele e tagliatele a tocchetti, non troppo fini. Mettetele in un contenitore e unitele assieme al pangrattato, all’uvetta sultanina ammollata in acqua tiepida, ai pinoli e alla cannella sbriciolata. Riprendete in mano l’impasto e stendetelo sul tagliere con il matterello. La sfoglia vi deve risultare sottile, ma non troppo, e di forma più o meno rettangolare. Infarinatela affinché non si appiccichi al piano di lavoro. Stendete con un cucchiaio un velo di marmellata di prugne; poi prendete il composto di mele e disponetelo al centro per tutta la lunghezza della sfoglia. Sovrapponete i quattro lembi della sfoglia di risulta fino ad incollarli. Lo strudel vi deve risultare compatto e senza lacerazioni dell’involucro esterno. Infornatelo a 200 gradi, per circa un’ora. A cottura ultimata, lasciatelo raffreddare; poi spolverizzatelo abbondantemente con zucchero a velo vanigliato. Lo strudel, solo il giorno dopo, lo potrete apprezzare in tutte le sue prelibate qualità organolettiche».




sabato 14 marzo 2015

«Tieni in mano le tue emozioni nei modi stesi di un filo e del suo aquilone».

venerdì 13 marzo 2015

«Domestici sono i segnali premonitori! Sono secchi e profondi... ci fanno trasalire, ma ci dicono molto delle invisibilità che ci circondano».






giovedì 12 marzo 2015

«Per prendere il rimbalzo mi slancio, senza staccare i piedi da terra... poiché, uno su uno, semino».

martedì 10 marzo 2015

«A mio padre... Sul belvedere la linea di quel verde, lontano ed infinito all'occhio, per lui non è brutta e non è bella… E’ un perfetto impreciso alle sue nostalgie, piene di tante stanze dei ricordi, in un’unica casa… la sua casa».

lunedì 9 marzo 2015

«Alberi sdraiati dal vento... Una rete di radici non fa àncora sulla terra di riporto».

domenica 8 marzo 2015

«Sola sul tuo tetto sei unica! Ed io ti sono vicino».


Sola, nome proprio di persona

sabato 7 marzo 2015

venerdì 6 marzo 2015

«Tutti dicono: oggi brutta giornata!... Eppure che bello il vento del nord che spazza, parla e lava d’acqua di mare che solleva... E ti porta alla battaglia, dentro ai suoni dell’alba rosa e del suo campanile».


l'onda di Stella

giovedì 5 marzo 2015

«Ho rincorso un sogno, per tenere in piedi una vita. Perché senza questo sogno non ci sarebbe stata questa vita. Era tanto bello, che non gli potevo dire di no. Non so se c'è più volontà o ottimismo nell'inseguire un sogno... Penso volontà! Nel soffiare sempre sotto la foglia».


mercoledì 4 marzo 2015

«Nella mia dispensa mi allungo e trovo sempre il vasetto della marmellata».

martedì 3 marzo 2015

«Negli orologi manufatti, l’ora esatta  gode dello scandire del sentimento sulla giustezza del momento».


lunedì 2 marzo 2015

domenica 1 marzo 2015


«Ed ora… Ecco il mio biglietto da visita letterario»...


I sandali - viandanti dello Spirito - conducono attraverso il cuore a Dio, in un anelito dell'anima alla materia senza tempo e senza spazio, nell'oblio e nella dimenticanza di sé, in un a-tu-per-tu con la coscienza e con Dio, per mezzo del silenzio, ancoraggio dell'anima all'Eterno. L'incontro con il Padre avviene nella meraviglia e nello stupore, scoprendo, con le mani levate al cielo, l'inarrestabile desiderio di ascesi e di preghiera. Il dono guadagnato, dell'uomo forte, nel rinnegamento del proprio ego, conduce l'uomo alla riscoperta di sé, nell'essenzialità della sua esistenza.