«L’insolito regala al bello il nuovo! A noi la volontà di renderlo prima plausibile e poi possibile».

«Saccente... Annuncia un misfatto! Il verbo arrogante si comporta come colui che, nello scappare con tutta la refurtiva, grida “al ladro”».

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«Vita dopo vita a ricompormi! Oggi non posso esimermi dal raccogliere i pezzi di tutto ciò che mi fu dato in dote».

«A corredo del cuore v’è la grazia delle minuterie».

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«Sono invisibili al giorno... Le ombre che di notte si coricano sui palchi spogli dell’albero maestro».

«Pensavo che per essere orizzonte dovessi trovar barca! Oggi invece mi dico... con una certa precauzione, che per vedere profondo meglio sarebbe ormeggiarsi a braccio su di un atollo».

«Il Bambin Gesù al verde di tutto non può che avere un cuore rosa».

«Là dove devono andare... A rosario gli auguri sinceri scivolano per mano di Dio».

«Per non farsi mettere in gabbia! Attaccati dalla ritrosia della morale... I sentimenti fuggono nell’invisibile della macchia come la lepre quando si sente braccata».

«Gli intellettuali... Ad uno sciupio di parole alternano espressioni di circostanza».

«Ricolma i vuoti d’aria! La coscienza è un itinerario congiunto di introspezione e ripartizione a compensazione». 

«Asserire senza provare esce da un moto di presunzione».

«Delle tante sue inadeguatezze... chi scrive parla bene di sé non per celebrarsi piuttosto per non avvilirsi!».

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«E’ più facile che un povero si avveda di un ricco cieco che un ricco cieco si accorga di un povero».

«Le parole snaturate non dicono di sé».

«Aggiustamenti del comprendere... ciò che è fuori specchiato dentro risulta rovescio».

«Fuori dal proprio corpo... Le persone sensibili sanno di uscire di casa. Vanno a rigenerarsi!».

«Lontano dalle balaustre... Dalla parte del muro, si salgono e scendono le vecchie scale!».

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«Dal sentire discernere, separare e scegliere, per poi comprendere nel campo dell’esperire».

«Salgono ai tetti delle nostre case dalle discese delle gronde. Si appendono ai cornicioni o alle antenne per calarsi dentro dalle finestre o dai lucernai. Questi... Sono ladri spericolati che però temono la luce delle nostre candele accese».

«Nell'invisibilità dei suoi fili di tenuta... una raccolta di aforismi orienta l'aquilone al vento».

«Poiché sono fiore campito dai tuoi colori... vorrei, almeno una volta, sorprenderti con i miei sapori».

«Gioia e dolore... Raccontano di una lontana speranza alla portata di mano ma sempre fuori dal tempo. Fede... fede... fede! Non ti stanchi mai di chiedere ed io come posso non darti ascolto? Accondiscendente... diserto ogni inutile lamento e ancora una volta paziento».

«Intoccabile madre... nostra Maria. Tu sei custode di un sogno ispirato che cresci sano, forte e dabbene».

«Un’isola ecologica non può contenere un mondo pieno di vuoti a perdere».

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«Si appoggiano al tutore... Le luci del Natale danno forma all'aura».

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«Hanno un muto confabulare... Le parole del silenzio sono schive».

«All’ergersi di un germoglio sott’acqua... Una rosa in bottiglia sacrifica lo schiudere del suo bocciolo».

«Appende le sue finestre in cielo... L'angelo vuole assicurarsi lo sguardo su una porta in terra».

«In un assolo... L’emozione sfugge dal vivere di maniera».

 «L’arte del governo ha uno strascico antico... ci infligge il presente e ci ipoteca il futuro».

«In amore... un però circostanziato mette il cuore in trincea».

«A corolle nel verde prato... I poeti respirano i petali di ogni singola emozione».

«Nel bosco... Il sole ama nascondersi dietro all'ultima foglia verde prima della radura».

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«Che bello l’animo del poeta... Lì, non v’è distinzione di genere! Resiste residua alla sopraffazione un’equanime armonia consumata nella contemplazione».

«Sul cuore della madre... Le sette pelli sottili sono alla destra del Padre».

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«Spennellano acqua e zucchero sulle trecce dei capelli! Le adolescenti tengono in posa l’esuberanza».

«Quando segno la mia soglia è casa».

«Inquiline del silenzio sono le parole mute».

«Sentimenti condivisi tra due continenti attraversano comunque un’unica soglia».

«Gli alberi siamo noi quando sappiamo delle nostre radici».

«La volgarità del verbo che scappa dalla pazienza prende a morsi la dignità».

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«Le mele che crescono sotto la sottana dell’albero non sono raggiunte dal sole... perciò sono piccole!».

«Quando la trasparenza impatta ha luogo la conoscenza».

«Il limite è una soglia transitoria... perciò in noi sciroppiamo la speranza».

«Io no! Non posso farcela... Ma quando metto le preoccupazioni ai tuoi piedi mi sento sollevato sulle tue spalle». 

«In ogni tutto c’è un quanto che ci pertiene». 

«Il genio sfrattato dalla ragione abita un prato in una casa di cartone».

«L’urlo è sovrano alla disperazione del nano».

«Del libro... L’ultima parola scritta lascia anche il suo autore fuori di casa».

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«Sessantotto... La gioventù pasciuta di sogni andava in giro con le scarpe rotte e le toppe al culo! Coglieva le margherite per un m’ama non m’ama fino a spogliarle dell’ultimo petalo».

«Come il grano... Certi affetti vanno a spiga solo a vernalizzazione compiuta».

«Vuole amanuensi! Lo scrivere ispirato ha una dimensione che la ragion non conosce».

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«Sotto ad una lente d’acqua dorme una gemma marina».

«Al contatto in presa... Due fili di rame in una stessa guaina mettono in luce il loro amore».

«Il tempo al tempo è il momento più propizio al fare».

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«C’è una mirabile complessità nell'alzarsi a più piani».

«Sull'armonia delle curve nascoste il debole di spirito muore!».

«Cieli in terra... L’orizzonte increspato avvicina il futuro ad un presente prossimo».

«Ignoranti si nasce... ma da morti buoni si diventa!».

«Al cimitero ho incontrato i miei bisnonni, i miei nonni, mio padre ed anche uno zio che, in vita, seppe scrivere meglio di me e che però non ho mai potuto leggere... a ciascuno di essi debbo un pezzo della mia odierna memoria».

«L’insipienza della zucca è cieca al sale del mare».

«Coscienze... Totali alla verticale intrapresero l’obliqua per il centro».

«Uomini adopratevi non per fasci ma per fascine agli alari».

«In sella alla cresta dell’onda... La fantasia sta nel timone della ragione!».

«Allo scrivere manca sempre la parola del senso compiuto! Una parola tanto attesa per quanto sospesa».

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«I certosini... Fanno di mente locale ricognizione totale».

«Gli alberi monumentali sono imperituri perché hanno assicurato il loro baricentro al piede della radice».

«Dal letto si fingeva già alzata... Ma, in verità, dal suo materasso camminava al pavimento con le braccia pencolanti e le mani negli zoccoli».

«L'aforista contempla il silenzio che gli anticipa la parola».

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«Ai piedi dell’albero maestro, i più, erano assenti ingiustificati».

«Filosofia... Attraversate dalle velocità le densità vengono trasportate».

«Le parole sante sono schiette ai fatti nascosti».

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«All’orizzonte... Le boe galleggiano in curva».

«Già! Si sa che l’orto nel bosco non dà sentiero».

«In società... La solitudine soggiorna affollata dai pensieri».

«L’anima è l’aspetto poetico più trasparente dell’essere e racchiude le sementi migliori, selezionate dall'uomo e dal vento».

«Anime di fede confidano nell'arrivo di un putto marziano che dalla sua gerla semini in terra lo spirito stellare».

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«D’autunno le chiome fanno strato sul prato... così le caducifoglie affrontano l’inverno in un sonno nudo».

«Mirata al fine... La volontà non può scivolare nell'arroganza!».

«Non è facile per i poveri essere continenti alla tavola dei ricchi che tacitamente se la ridono».

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«Dei più sensibili... sono le altrui pene perché hanno a cuore la salute di tutti».

«Una grazia incorporea attraversa il sentimento del vero amore».

«La rettitudine sta alle radici quanto all'esposizione della natura alla luce del sole».

«Humus... A fine stagione il contadino pratica il sovescio».

«In amore... L’incontro giusto è fra due corpi complementari ad un’unica anima essenziale». 

«In una passione gelida lui si sentì grandine! Quando lei Stella di Natale, sola nella sua tormenta, non si lasciò cadere a notte».

«Soffioni al vento! Attaccati ad un filo d’erba i poeti declamano l’intimità del prato verde». 

«Le parole sono come le foglie degli alberi che solo quando cadono a terra il giardiniere sa di poter dividere».

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«La fantasia ad appannaggio dell’utopia... vive di imponderabilità».

«La teatralità comportamentale evoca un misto di compassione e pazienza».

«Ai decessi... Porte riverniciate sono ingressi in corso d’opera».

«Recidere le radici di un legame non libera i soggetti coinvolti dall'aspetto più ancestrale».

«A sé congiunto... il mistico valica ogni paura».

«Tra due anime vocate... A volte il sentimento è un patto impronunciabile».

«Le velocità mettono in sintesi prolisse dissertazioni».

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«Per crescere... Un giovane sentimento ha bisogno di un piglio in levare con tre punti di appoggio sui quali fare leva».

«Caratteri di per sé difficili! Ottundono gli spigoli per mettersi in sicurezza».

«Poiché inavverabili... I sogni nelle mani dei poveri sono immortali».

«Non conosco corpo che conservi coscienza nell'uscire dal proprio stato».

«L’autunno ha il colore delle emozioni dei corpi... poco prima di una lunga svestizione». 

«L’aforisma è quell'impensabile ricolmo di fulminea ragionevolezza». 

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«Vita! Mi batti sul petto e mi chiami alla fede».

«I clochard hanno un tempo assente... il loro dopo è sempre un attimo prima».

«La coscienza è un’astrazione concreta di chi gode del dono della fede».

«Stretto alla coda dello stoppino acceso in testa... L’illuminato plasma orme su di un tappeto di cera fusa».

«La buona nuova è impensabile... ma non impossibile al miracolo!».

«Cara Prof... mi ascolti! Alle parole lo scrivere non serve se ripartito in troppe regole».

«Anima smarrita prega! Prende di sé difesa... se contesa».

«Gioca a nascondino...  L’anima è impegnata, da ultima, a toccare casa salva tutti».

«Guardiamo dall'orlo e l’abisso ci sembra orizzonte».

«Undici del nove... l’animo del genio folle esorbitò in un cieco fulgore».

«Piovono dal cielo... Parole pellegrine verso indigenti animi».

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«In autunno il sentiero sparisce sotto le foglie dagli alberi cadute in coltre».

«Il paradosso del picchio è sopravvivere in una foresta cariata!».

«Le sofferenze promosse(promesse)ad un’evoluzione salvano le gioie dall'estinzione».

«All'imperversare della macchia sul sentiero... La luce custodisce la coscienza».

«La fortuna ha i caratteri della contingenza... è imprevedibile per quanto auspicabile».

«Uno scrivere costruito si espone ad un vincolo mentale e contravviene l’ispirazione del paesaggio naturale».

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«In lontananza... le diversità assomigliano all'indifferenza».

«L’intimità ha cifre impermeabili allo sguardo delle parole».

«Speranza! Prima della battaglia... Ogni Resistenza si dichiara al cuore».

«Solatia parola che manchi di risposta, m’allunghi l’attesa!».

«Interiorità disarmoniche! Dopo una lunga fermentazione... L’alito pesante nel comporre l’amaro in bocca si sospinge in levare».

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«Nati dai semi portati dal vento... Il contadino convive coi colori differenti dei fiori di campo».

«Il volo del gabbiano è lontano dal morso del caimano».

«Dello scrivere... La pagina bianca è uno spazio di tensione dove in divenire si avvicendano le giuste parole».

«In un roseto... di pancia un verso animale, se una spina si infila nella caudale!».

«Mondi sottocoperta! Ai sensibili... Voci sottili descrivono realtà invisibili».

«I fiori senza stelo non sono d’ombra al prato».

«Su di un avverbio di luogo... La verità delle parole è quel complemento inesistente ai fatti».

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«Ci rende vulnerabili all'illuminazione... quel nettare la luce alla porta!».

«La interroga! Non ne è del tutto consapevole... Il vero genio non canta la grandezza della sua opera».

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«Non v’è verso di non fare centro quando si è toccati dal fondo!».

«All'esistere... il destino è clandestino».

«Non esiste volo libero senza trespolo d’appoggio».

«Ontani ai cieli... A quinte ombreggiano i sesti d'impianto dei greti fluviali».

«Del campo incolto... l’ingenuità è un’isola verde».

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«Monumenti vivi... Alle pietre del sentiero l’edera fa da cortigiana».

«Non fa provincia... Per non svelar traccia chi ha soldi li porta in tana».

«Al palo... Un ramo secco è boa di radici naufraghe».

«Assedio naturale... Edera, vitalba e parietaria ricoprono di sé abbandonate case coloniche dalle aie campestri».

«Il sentimento che diserta il tempo vince sulla morte della carne».

«Degli interrogativi irrisolti... Le parole che tormentano l’anima sono, ad un tempo, asilo e collegio».

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«All'orizzonte... Infinite attese profilano comparse inaspettate».

«Fingono indignazione! Gli opportunisti ricorrono al raccolto di circostanza».

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«Corde vocali spezzate verbalizzano singhiozzi».

«Albero... La verità della chioma proviene dalla cima in risposta alla radice».

«D’anticipo sulla parola... L’armonia ha ragioni che precorrono le comprensioni».

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«Le parole vuote sono contese dai pregiudizi».

«Siccità... Uva appassita al sole e non già per un vin santo. Le viti in pergolato non danno più oro al grappolo d’uva che sul tralcio avvizzisce!». 

«Nell'inabilità... Non vi è stato della ragione che non attraversi la considerazione di un grande gesto di fede. Amen, Aum... Om!».

«L'ombrellone nello sfondo a mare fa il cielo ad ondine, come lontane colline».

«Il nonnulla è un genere aspecifico».

«Teme il disgelo... Il gigante dai piedi d’argilla ha la cima dalle cataratte nevose».

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«Ossessioni... Altere interrogano la debolezza psichica della sfera corporea che non sa piacersi, perché imperfetta ai canoni di bellezza».

«In amore... il ricordo affiora da una chimera d’innesto tra il nuovo e il vecchio».

«La rete globale non è ancora olistica! Condivide, ma ci relega a relazioni incorporee».

«Ai ladri travestiti bene... Più delle regole, le consuetudini danno loro licenza di esercitare professioni protette!».

«La mimica facciale è un’esperienza della parola nascosta».

«Alla ricerca della Terra Promessa... Il flusso migratorio è di portata biblica! Su di un’arca di Noè vi è un’Antica Alleanza, tra l’uomo, la natura e Dio».

«Eccezioni che attecchiscono ai fatti... Le parole nuove convengono all'uso ma non sono ancora norma».

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«Chi scrive non può non saper fare una buona marmellata di prugne dal color dell’inchiostro antico!».

«La parola forzata è sciapa come l’anguria nel mese di dicembre».

«Non rischiano l'insolazione! Cinque micetti bianchi fanno branco sulla mezz'ombra».

«Volano appese ai frutti le altalene dei desideri».

«Esodo infinito... In scatole, dalla soffitta i ricordi scolastici migrano in sala. Allo spoglio e allo strappo, vengono ordinati, cestinati e un domani riciclati».

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«Prima ti abbracciano poi ti mandano a stendere! I nostri figli non hanno soglia perciò mancano di rispetto».

«Desiderio... La polvere brunita del caffè risveglia ciò che di notte s’è sopito».

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