«L’editore è un imprenditore! Dietro ai titoli di copertina nasconde i contenuti dei suoi autori».

«Non so come facciano certi scrittori a scrivere così tanto! Quanto a me, già quel mio poco dire in aforismi, mi par fin troppo».

«Chi scrive per bambini dovrebbe adottare una pedagogia matura, perché i bambini comprendono già con il piano del sentire quello che gli adulti, con il sapere esperito o studiato, cercano e tante volte non raggiungono. Scrivere per i bambini oggi, in buona sostanza, significa essere adulti fermi ai bambini di ieri. Bambini che però sono lontani da storie ingenuamente sciocche, troppe volte propinate ai genitori dal mondo dell’editoria. Giacché i bambini già sanno la storia e da noi si aspettano di sentirsela raccontare».

«Non mi ami se, contro ogni mia volontà, gridi la tua pretesa».

«Non occorre essere dei maghi per intuire che i giovani d’oggi, eruditi nelle varie discipline del sapere, non sanno più distinguere, nelle relazioni sociali, un’amicizia da una conoscenza; una semplice infatuazione da un vero proprio innamoramento. Forse è colpa nostra! Non siamo stati sufficientemente capaci di trasmettere loro il valore della rivoluzione dei sentimenti».

«Meglio di un nome nel mondo, un nome e un cognome nella vita».

«La massima aspirazione di uno scrittore fuori dal coro è quella di rientrare nel novero degli autori di volumi fuori collana».

«E se fosse che io fossi troppo distante dall’averti già detto e tu non poi così vicino dall’avermi già compreso?  Continueremmo ad essere, ne sono convinto, seppur aspiranti innamorati, due perfetti sconosciuti».

«Dispone di un'inesauribile fonte di adrenalina chi con costanza coltiva la speranza».

 

«Perso nel tuo sguardo pieno di rare intenzioni, pensarti è l’unica libertà che mi prendo per intrattenerti».

«Se il tuo dritto nasce storto come puoi pretendere d’esser retto?».

«In amore ci identifichiamo in un’unica anima distribuita su due corpi e non importa se non in egual misura. Per questo, in società, ci presentiamo con un sono anche se in realtà siamo».

«Le fratellanze ci legano ad eventi passati, voi per causa o vuoi per effetto».

«Neanche a dirlo, quando t’amo nascondermi mi è vano».

«Maledette malelingue! Te la raccontano tanto bene che ti inducono a pensare male».

«A volerla dire proprio tutta, quando pensi di aver capito tutto e tocchi con mano quanto ti è di più certo al mondo, stai sicuro che è la volta buona che non hai compreso nulla. Ti diventa, pertanto, insostenibile una cosiddetta verità che per elezione è difesa soltanto dalla sua indiscutibilità».

«La sincerità di un morto vale di più dell’ipocrisia di un vivo».

«Non c’è bisogno di andare tanto a scomodare i terrapiattisti per asserire che siamo continuamente circuiti da situazioni che tentano di descriverci diversi da quello che realmente siamo. Circostanze che ci fanno terra bruciata ai piedi! Che alimentano su di noi un clima di grande sospetto, perché ci vogliono isolare da chiunque volesse avvicinarci, da chiunque volesse, in buona fede e in amicizia, semplicemente conoscerci».

«Di fronte ad una grande confusione, non vogliate farvi prendere in giro dalla situazione. Riservatevi, perciò, allorquando vi si profili una solenne intuizione, tutto il tempo che vi abbisogna per scorgere la vostra soluzione».

«Sfuma l’amore quando la ragione si affretta a licenziare l’emozione».

«Dai sentimenti ostili dobbiamo aspettarci, al seguito di parole irragionevoli, comportamenti irriguardevoli».

«Prima di dirci arrivati ad una conclusione certa, ci è imponderabile il dispiego di tutti i forse messi in campo».

«Ho scavato fino in fondo per vedere dove fosse finito il mio sentimento, non senza grande fatica e non senza grande lamento, perché dovevo pur scoprire non solo cosa mi avesse regalato il vento, ma anche la portata di quanto avessi acquisito in quel preciso momento».

«Gli accesi una candela perché non fosse tentato di dare ascolto alla sua paura. Altro non potei fare, neanche Dio avrebbe potuto, perché solo lui avrebbe disposto, nella sua scelta di oggi, della sua vita di domani».

«E qui non si voglia confondere il restar soli con il sentirsi soli».

«Avvenne in un tempo di uno spazio parallelo, allorché, ignoti osservatori, mi chiesero di tornare a scrivere di tutte le cose che, in animo di dovere dire, io solo avrei potuto redigere, di volta in volta, perché concessomi, se solo avessi voluto. Se solo avessi avuto l’assoluta presunzione di potercela fare».

«Tengo vive le mie intenzioni se con discernimento mi argomento».

«Solo dentro lo stato dell’essere mi è dato di sperimentare lo stare bene da solo e ad altri insieme».

«Il trasporto emotivo è il file rouge che conduce gli innamorati nel luogo del desiderio. Non viaggia su gomme, quindi i segni di un'eventuale frenata improvvisa, per disattesa di una delle due parti in gioco, non sempre sono del tutto evidenti».

«Dove sono i giovani studenti che, nell’artigianalità dell’essere, hanno ancora l’umiltà di voler incontrare la pratica del fare? Arenati sui libri compitano continui esercizi di memoria, ma poi depongono la loro intelligenza nelle mani di una scienza di dubbia coscienza. Volessero, quei pochi temerari, in questo inizio d’anno, iniziare a domandarsi un qualche perché all’analisi di un loro, quanto più puntuale, per come! Sarebbe cosa bella di cui andarne fieri».

«Io, uomo romantico, più dell’amore terreno consumato, di un altro anno passato, amo descrivere l’amore ancestrale desiderato».