Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

sabato 10 agosto 2019


«Sono della natura e non di chi li redige. Gli aforismi pongono interrogazioni continue. Chi li capisce in un modo e chi, invece, in un altro. Magari diametralmente opposto. Questo dibattere ci invita ad una dialogica che, se siamo lungimiranti e fortunati, ci porta a una soluzione consapevole del quesito in origine postoci. Quindi non chiedetevi chi fosse mai l’autore e cosa mai volesse significare, ma piuttosto chiedetevi a cosa siete, senza deroga, chiamati puntualmente a rispondere».

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