Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

venerdì 7 ottobre 2022

«Il mio scrivere forse appartiene a un paratesto, a un corredo, a tutto quanto è vicino a un testo ma non è ancora un testo. Vi dico questo perché mi accorgo che il mio argomentare dell’uso della parola descrive più uno stato d’animo che una storia tutta ancora da redigere e comprendere. La parola diventa allora un riferimento neutro, uno specchio dove specchiarsi... dove interrogarsi, dove, per quei pochi fortunati che ci riescono, sperimentare una risposta plausibile nonché pertinente».

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