«L’incontro tra un aspirante scrittore e un ipotetico editore, per quanto inaspettato, non può non dirsi ricercato e desiderato. Ad esso l’aspirante scrittore deve dedicare tempo e pazienza. Su di esso deve impegnare speranze e strategie. Studiare una sana provocazione per interessare l’ipotetico annoiato editore. Dopo l’invio del manoscritto, trascorsi i biblici tempi di attesa, dai quattro ai sei mesi, da riempire con pratiche zen, l’aspirante scrittore deve augurarsi di ricevere una risposta che non sia solo di semplice cortesia».
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