Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

domenica 28 agosto 2022

«Scrivo ancora quando forse non ci sarebbe più motivo di scrivere. Scrivo perché scrivere è l’unico pesante vizio che mi sono dato. Scrivo non perché non sappia fare altro, ma perché non trovo altro che con così poco mi sappia dare tanto. Scrivo dunque, non distante da quello che faccio, perché non mi si pensi diverso da quello che dico. Scrivo...».

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