«Amore, ma quanto ti ho cercata e non ti ho trovata. Non ti avrei più ricordata se non fosse che tu, sbucata dal nulla, tutta sudata su di me ti sei asciugata».

L'ordine della libertà negata è la mia ultima raccolta di aforismi - Lupi editore(giugno 2024) 

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«Lapalissiano, perché sotto gli occhi di tutti! Nel breve periodo il processo di acculturazione avrà naturalizzato la perversione. Tutto ci sembrerà normale. Tutto ci sembrerà naturale, perché proveniente dalla linfa grezza veicolata dalle stesse radici. Nulla, dunque, potrà più dirsi immorale».

«Accecati dalle nozioni! Spogliati di autostima e consegnati alle dottrine, i nostri figli sono oggi del tutto incapaci di formulare un pensiero, non dico originale, ma per lo meno personale».

«Ad ognuno la sua, a nessuno quella di un altro. Tanto allo scrittore le domande, quanto al lettore le risposte».

«Mi sussurra con un fare un po’ partigiano, “Sante, sono dei nostri”. Mi dico, “io dovrei, dunque, sentirmi dei nostri?”, ma poi chi sono i nostri e chi sono gli altri? No! Non saprei rispondere visto e considerato che, a guerra finita, i nostri ancora, dentro ad una fitta selva, si nascondono e latitano più degli altri. Visto e valutato che i nostri, in vigliaccheria, dimostrano di somigliare agli altri più di quanto si possa credere».

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«Tanto da nutrirvi di precetti del tutto conformi alle linee guida di sistema. Avete aperto, senza troppi forse, libri su libri come fossero delle finestre affacciate sul mondo».

«Al mare, ho visto donne, plasmate da mani artigiane, sfoggiare delle gigantesche bocce pensili: come boe all’orizzonte, straordinarie per quanto innaturali».

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«Non se ne parla, se non di nascosto! Sarebbero classificati malori gli innumerevoli effetti collaterali, derivanti dalle imposizioni mosse da una intentata dittatura».

«Le anime gemelle appartengono alla stessa corrente siderale. Scelgono i propri corpi e ne ereditano i propri vizi».

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«Emettono suoni indistinti, primordiali e gutturali! Sottotitolati dai loro stessi messaggi, gli automi della società liquida recitano sul set cinematografico di un redivivo cinema muto».

«I poeti sono piccoli angeli: anime ancestrali chiamate a scontare tutte le sofferenze dell’uomo».

«Comportamento intollerabile: prima ti rapinano la vita e poi con un’elegante prosopopea ti chiedono d’essere assolti».

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«Cari giovani, dovete imparare a volervi bene! Non lasciatevi spersonalizzare dai campi magnetici di dubbia moralità.  Apprezzate e salvaguardate tanto la vostra libertà, quanto la vostra dignità».

«Hai spento un principio d’incendio doloso! Sotto a un velo d’acqua, dopo aver dileguato le cortine di fumo, sei arrivata tu a riportarmi pace e trasparenza».

«Per salvare la parola, senza indugio, vi tolsero la lingua, con la scusa che avrebbe sbattuto sul dente che duole».

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«Dalle piazze vi hanno condotto ai cortili, dai cortili ai terrazzi di casa, dai terrazzi di casa alle cucine con ingresso contingentato. Credendovi moralmente corretti, vi siete consegnati agli ingiusti!».

«Quanta solitudine e quanta megalomania nei giovani d’oggi. E non una spalla amica e sincera, quando attaccati dallo sconforto, sulla quale potersi appoggiare. Per non parlare poi dell’invidia, male oscuro e remoto che, inarrestabile, brulica come non mai».

«Siate liberi! Siate non diversi da quello che siete».

«Quando mi divido dal vuoto, comprendo appieno».

«Hanno vita breve i ladri quando, colti con le mani nel sacco, dalle braccia troppo lunghe passano a delle gambe troppo corte».

«Vittime di un trasloco: gli spostati sono degli svitati».

«Hai assistito ai miei lunghi silenzi, ma prima, molto prima, hai sepolto le mie aspettative sotto ad un tumulo di pietre».

«Sono tanti, noti scrittori e non, chiamati all’insegnamento al soldo delle scuole di scrittura creativa, nate come funghi dopo una giornata di pioggia. Ma cosa potranno offrire agli aspiranti scrittori, se non insegnare, ammesso e concesso che le sappiano, le fitte regole dell’italiano scritto e parlato? Il mio scetticismo è evidente, poiché lo scrivere cosiddetto creativo, esperienza del tutto personale, non si può apprendere; o ce l’hai o non ce l’hai.  In verità, dalla nascita, tutti abbiamo un’inclinazione, una propensione, che ci rende unici e speciali agli occhi degli altri. Individuarla e sacrificarci ad essa è una fra le rare opportunità che la vita, oggi o domani, ci invita a consumare».

«Nulla potrà essere mai dimenticato finché rabbia e vergogna, nei superstiti di un popolo miseramente asservito a un diktat sanitario, sapranno tener viva la memoria dei morti».

«Affido alle singole coscienze l’onere di saper interpretare i numeri dell’emergenza».

«L’aforisma è come il mantra che, perché ti è dato, puoi acquisire ma non puoi pensare».

«Di fronte all'improbabile, mi è ragionevole considerare il necessario che ogni giorno mi prendo la briga di non farti mancare».

 «Entro in conflitto quando la mia emozione non concede alla mia ragione la possibilità di darsi una soluzione».

«Nelle verdi oasi, disperse nei terrazzi di casa nostra, piccoli mondi a cieli sospesi, regalano, miraggi nel deserto, la fioritura di bellezze dalle effimere certezze».

«No! Non ho aderito alla paura collettiva propugnata da un dominante e delirante pensiero unico! Perciò, ho disobbedito in difesa dell'inalienabile diritto ad un contradditorio, sancito dalla nostra stessa Costituzione. Sì! Lo debbo esclusivamente al coraggio di ieri, se ancor oggi sono».

«Sono démodé! Io di una donna amo quello che non mi è concesso di vedere».