Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

sabato 27 luglio 2024

«Mi sussurra con un fare un po’ partigiano, “Sante, sono dei nostri”. Mi dico, “io dovrei, dunque, sentirmi dei nostri?”, ma poi chi sono i nostri e chi sono gli altri? No! Non saprei rispondere visto e considerato che, a guerra finita, i nostri ancora, dentro ad una fitta selva, si nascondono e latitano più degli altri. Visto e valutato che i nostri, in vigliaccheria, dimostrano di somigliare agli altri più di quanto si possa credere».

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