«Ho ascoltato in silenzio il fragore delle tue parole apparsemi in sogno. Tu mi dicevi molto di più di quanto io stesso oggi potessi comprendere. Tu vedevi quello che al massimo io potevo sentire. Tu eri al di là del muro quando io, al di qua della siepe, stretto alla mia fedele Polly, tenevo in mano la mia umile penna. Avrei scritto per non sentirmi solo. Avrei scritto perché quello so fare. Avrei scritto per non mancare alle chiamate del mio pensiero, insubordinato e assetato di vero».
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