Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

sabato 2 novembre 2024

«Oh! Padre mio… Spesse volte mi chiedo dove tu ora sia, se più nella fantasia o piuttosto radicato nell’anima mia. Tu che prima di me sei stato. Tu che hai faticato nei campi e ti sei ritirato in vecchiaia nella riserva dei tuoi orti. Tu che mi hai dato in mano gli attrezzi del lavoro per poter esistere al sacrificio di resistere all’intemperie dell’uomo. Grazie».

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