Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

giovedì 29 ottobre 2020

«Cosa mi porto quando vado in guerra? Perché è di guerra che parliamo, vero!? Il coraggio che mi deriva dalla coscienza, lo spazzolino da denti, il dentifricio e un cambio di biancheria intima. E da ultimo che poi ultimo non è, perché non faccio un passo senza prima affidarmi a lui, il mio angelo custode».

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