Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

martedì 6 ottobre 2020

 Un bruttissimo film...

«L’aria è plumbea e sa di guerra fatta in pace.

Cinque o sei potenti mascalzoni, in preda alla noia cosmica, si dicono: giochiamo ad un carnevale del nuovo ordine mondiale.

Prendono le pedine, gli uomini che popolano quel che rimane del pianeta Terra, e appiccicano loro un virus influenzale che dicono letale.

Non contenti, in attesa del vaccino miracoloso, stilano pure un protocollo d’interventi: imporre tamponi, mascherine e distanziamenti.

In un’arena dove l’uno spia lo starnuto dell’altro.

Il primo che canta decreta la morte del vicino della porta accanto!

Ai funerali, alle ceneri tante, solerti becchini danno anonima e indegna sepoltura. Lontano dagli occhi impotenti, di familiari, amici e parenti».


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