Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

venerdì 6 novembre 2020

«Sì! Amo solo te che mi fai sentire ancora, malgrado non più giovane, semplice, ma non sciocco. Che mi permetti d’esser aperto alla curiosità e alla fragilità inquilina di una grande sensibile impazienza. Amo gli spazi di un’isola inespugnabile, dove noi, pieni d’innocente semplicità, rincorriamo, dalla terra al cielo, la coda dell’aquilone per divenire, nei nostri corpi, anime beate».

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