Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

sabato 12 giugno 2021

«Constato, tutti i giorni, come il lento processo di istruzione, attraverso la capillare scolarizzazione, abbia ucciso inesorabilmente il pensiero... il libero pensiero. Oggi, più di ieri, ogni ragionamento è rigorosamente compartimentalizzato. Tanto è vero che uno può pronunciarsi solo se ha i titoli di merito, astenendosi, in caso contrario, da ogni tipo di esternazione se non vuole essere malamente giudicato ignorante.

Dunque per l’autodidatta intelligente, voce fuori dal coro, non v’è alcun posto in questa odierna società dell’obbligo di protocollo.

Ma mio padre Gino, classe 1926, tanto per citare un esempio a me molto caro, che con la quinta elementare sapeva fare di conto, e con lui tutta la generazione che ha costruito l’Italia del dopoguerra, non avrebbe mai accettato di essere zittito solo perché, contadino prestato all’industria, aveva studiato poco e lavorato tanto».


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