Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

domenica 11 febbraio 2024

«Ma a che cosa serve tutto questo nostro peregrinare intorno al mistero vita? Tutto questo nostro penare, se domani, presto tardi, dobbiamo andare? Sapremo, nell’aldilà, per come senz’abiti siamo fatti, che cosa realmente dovremo ancora superare? Che cosa, ragionevolmente, potremo ancora sperare? Altro, di certo, non so! Mi attengo, pertanto, a queste mie spicciole considerazioni».

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