Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

mercoledì 25 febbraio 2015

«Al mio amico Cesare...Riflessione intorno alla favola de La tartaruga e la lepre… Qui Esopo ci esorta a non lasciarci ingannare dalle apparenze: la lepre è sicuramente più veloce della tartaruga... la tartaruga però vince sulla lepre. Non ci ha però detto, il fatto più curioso, che nella gara di velocità vi erano più tartarughe, dieci sorelle, e una era già ben posizionata al di là della linea di arrivo. Pensiero, natura e memoria! La tartaruga ha memoria della sua natura e fa il pensiero: perché non avvalersi di altre sue sorelle nella competizione? Il pensiero, si sa, è già materia, sennò non farebbe così male o così bene, ed ecco nove sorelle del tutto eguali a lei sul percorso di gara a distribuirsi la gioia della vittoria».


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