Avviene nello spazio delle meraviglie, dove tutto è possibile perché lì si gode di una luce improvvisa che sa dare corpo alle trasparenze... un lampo di luce che precede il segno del tuono. Ma poi arriva il tuono con tutto il suo reboante fragore e lascia il suo dono. È perfetto e lo si deve raccogliere intatto nella sua sintassi, in una successione ordinata di perle su di un filo di seta: «frutto divino a umiltà terrena accade che la poesia sia».

mercoledì 26 maggio 2021

«Voglio consolarmi di tutto quanto mi hai tolto ancor prima d’avermi dato di quanto m’avevi inizialmente promesso. Mi hai implorato di crederti, dicendomi che le mie erano sensazioni e supposizioni infondate. Ma dico, con quale faccia mi guardi, ora che i tuoi occhi paiono pentiti? Vorresti spiegarmi che non è andata proprio così e che tu in realtà non l’ami e che hai seguito, poiché sedotto, l’irragionevole impulso di chi a cavalcioni guada la corrente di un fiume in piena? Mi spiace, non ti posso più credere e non perché io non voglia e non perché a me non piaccia... perché d’altro la ragion m’impone».

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